Don Flavio Debertol
nato a Canazei (TN) il 04.08.1940, è residente a Bolzano dal 1945; entrato in Seminario a Trento nel 1952; nel 1964 è passato nel Seminario di Bressanone e nel 1965 è stato ordinato sacerdote dal Vescovo Mons. Giuseppe Gargitter nel duomo di Bolzano. Dall’ottobre 1965 all’ottobre 1966 è stato cappellano a Salorno e successivamente cappellano a Bolzano, parrocchia San Pio X dall’ottobre 1966 a tutt’oggi. Dall’ottobre 1972 al luglio 1998 ho svolto contemporaneamente attività lavorativa presso l’Ospedale di Bolzano (prima come fisioterapista per 7 anni, poi come impiegato e funzionario (dal 1991 al 1998 responsabile della Ripartizione Personale). Ha fatto servizio volontario nel sindacato CISL/SGB quale Segretario Provinciale della Sanità dal 1974 al 1990. In Diocesi è stato assistente diocesano dell’AGESCI (1997-2006) e responsabile per la Pastorale Sociale e il Lavoro (2010-2020); attualmente, oltre a cappellano di San Pio X-Bolzano, è Cappellano della Polizia di Stato per l’Alto Adige (dal 1998), assistente ecclesiastico delle ACLI (dal 01.09.2008) e dell’UCID (dal 01.09.2008), assistente spirituale del MASCI (dal 2016), dell’Equipe Notre Dame- END (dal 2001), dei Maestri del Lavoro (dal 2020), e cappellano delle FS per l’Alto Adige (dal 2002).
Don Flavio dice: “Quello che ho sempre cercato di fare è stare insieme alla gente per testimoniare il dono della fede, pur con i miei difetti e presunzioni. Sono convintissimo che l’Amore di Dio, come Gesù Cristo ce lo ha rivelato, sia una risorsa straordinaria per dare senso e pace alla vita di ogni persona, in qualsiasi luogo e situazione esistenziale essa si trovi. Sento in me una grande spinta per promuovere la pace, la giustizia, la solidarietà nel mondo e per questi valori cerco, nel mio piccolo e per quanto riesco, di impegnarmi a livello locale e non solo. Mi sento parte della Chiesa, ma desidererei tanto che fosse molto più evangelica e in ascolto delle sfide attuali.
Impegno missionario: Ho imparato ad amare le Missioni in seminario a Trento, prova ne sia che sette dei miei compagni di corso durante gli anni di teologia hanno scelto di diventare missionari. Inizialmente ho percepito quale scopo missionario quello di “proclamare il Vangelo” a chi non ne ha ancora sentito parlare, ma poi mi sono sempre più reso conto che il mondo non ha solo bisogno di “parole” evangeliche, ma di “testimonianze” evangeliche da parte non solo di singole persone (sacerdoti e/o laici) ma soprattutto delle comunità che si dicono “cristiane”. La “mondialità” nella vita cristiana non è solo un optional, ma un dovere di tutti i cristiani. Nella mia attività pastorale ho cercato, per quanto possibile, di puntare molto sulla sensibilizzazione e sulla promozione della giustizia, della pace e dei valori evangelici sul territorio e nei paesi svantaggiati del mondo. Ho aderito per molti anni a Pax Christi e ho partecipato alla fondazione del Punto Pace di Bolzano.
L’esperienza più diretta e concreta nel campo missionario e di cooperazione allo sviluppo è iniziata nell’anno 1999 a seguito di un viaggio in India (a Goa) con don Bruno Carli nel quale ho potuto prendere visione di tante situazioni di povertà. Da allora mi sono impegnato con iniziative concrete di sostegno a progetti missionari e/o iniziative umanitarie, che riassumo come segue:
- Nel 2001 costruzione della Chiesa parrocchiale di Perere, Ndalì (Benin).
- Nel 2003 costruzione del Centro “Paolo VI” a Goa (India) per ospitare i Padri Saveriani impegnati nell’Orfanotrofio e nella Scuola con oltre 3000 alunni.
- Nel 2001, a seguito del programma pastorale diocesano “Ricordatevi dei 5 pani” del Vescovo Mons. Wilhelm Egger, ho contribuito alla fondazione dell’associazione “Arca della Solidarietà San Pio X”, con sede nella parrocchia San Pio X – Bolzano.